Vita e insegnamenti di Thich Nhat Hanh. La gentilezza amorevole

Vita e insegnament di Tich Nhat Hanh ci insegnano quanto la gentilezza amorevole vada rivolta anche a noi stessi. Questo è ben scritto nel Canone antico buddhista, per esempio nel Discorso di Sedaka: prendersi cura degli altri è prendersi cura di sé stessi e prendersi cura di sé stessi è prendersi cura degli altri, poiché tutti siamo interconnessi. Inoltre chi sta male, o solo apparentemente bene, difficilmente potrà aiutare gli altri, anche se spesso aiutando gli altri stiamo meglio anche noi. Trovate questo discorso nel primo volume dell’antologia di discorsi del Canone edito dalla Mondadori: La rivelazione del Buddha, a pag. 441, ed è tratto dal Samyutta Nikāya, 47,19.

Il discorso della gentilezza amorevole (Mettāsutta), altro discorso fondamentale della tradizione buddhista, lo trovate a pag. 870 dello stesso volume, ed è tratto dal Suttanipāta, La raccolta di discorsi. Ricordo che la gentilezza amorevole è la prima delle quattro dimore divine dell’amore secondo il Canone buddhista, la seconda è la compassione (karunā), la terza la gioia compartecipe (muditā), la quarta l’equanimità (Upekṣā), in sanscrito. Noi le abbiamo trattate in ordine sparso seguendo la vita di Thich Nhat Hanh. Per chi non l’avesse già fatto consigliamo di ascoltare per prima l’equanimità  la prima pubblicazione, per seconda la gentilezza amorevole, per terza la compassione e per quarta, e per ultima la gioia…

È in progetto lettura e commento di passi del canone benefici per la nostra vita con maestri ed esperti. 

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